Un’iniezione di fiducia

Oggi vorrei parlarti di fiducia. Quella che dai e quella che ricevi, ma soprattutto quella che hai in te stessa.

Una cena tra amiche

Qualche tempo fa ho partecipato a una cena della mia vecchia classe del liceo (orrore!). Non vedevo alcune di queste persone da quasi vent’anni.

“La più carina della classe” lo era ancora: una donna attraente con un fisico da atleta olimpionica e senza un capello fuori posto. Insomma, a 40 anni era uno schianto naturale, mentre io già lottavo con le zampe di gallina (e il culo dell’orso).

A metà della cena, la curiosità di noialtre era esplosa e le avevamo chiesto come facesse ad essere così… Ma lei ci rispose che la bellezza in fondo era solo questione di fiducia in se stesse.

Avrei voluto saltare su, ribaltare il tavolo e darle dell’ipocrita davanti a tutti, ma mi limitai ad annuire mentre masticavo una foglia di insalata.

La verità è che si ammazzava di palestra, seguiva una dieta più severa di quella di un eremita e – soprattutto – aveva un corredo genetico che l’aiutava (quando suo padre veniva a prenderla, ci giravamo tutte quante).

Ok, la fiducia è importante. Ma va aiutata.

Un problema di fiducia, ma non solo

Per cominciare, lascia che ti dica una cosa: moltissimi dei difetti che abbiamo – quelli che ci fanno storcere il naso davanti allo specchio, che ci mettono in imbarazzo davanti a una macchina fotografica, che ci costringono a sorridere il meno possibile – in realtà sono insignificanti.

Davvero! Per noi sono lì, evidenti come una macchia di sugo su una camicia bianca… ma la verità è che nei nostri stessi confronti siamo giudici molto più severi di chiunque altro. Molto spesso le persone con cui abbiamo a che fare questi difetti non li notano nemmeno, oppure ci passano sopra con leggerezza.

Per certi versi quindi, la mia amica aveva ragione: il problema spesso non è l’inestetismo in sé, ma il modo in cui quell’inestetismo o difetto ci fa sentire inadeguate, incidendo sulla nostra sicurezza e quindi nostro comportamento.

Ora, ci sono due modi per affrontare questa situazione:

lavorare su noi stesse, per aumentare la fiducia e l’autostima;
lavorare sull’inestetismo che ci fa sentire a disagio.

Uno non esclude l’altro, anzi: consiglio sempre di lavorare sulla propria personalità. Ma mentre il primo richiede tempi e percorsi spesso molto lunghi, il secondo ci garantisce un risultato immediato. E una volta libere da ciò che ci faceva sentire a disagio, anche il lavoro sulla fiducia in noi stesse sarà un po’ più semplice!

Dopotutto, quando siamo in sovrappeso la prima cosa che diciamo non è “accidenti, devo proprio lavorare sulla fiducia in me stessa”, ma “accidenti, devo proprio smetterla di strafogarmi e mettermi a dieta!”

Lo stesso vale per quella piccola ruga, per la lieve gibbosità del naso, per una cicatrice o qualsiasi altro inestetismo che non ci faccia godere del sacrosanto diritto di sentirci a nostro agio ovunque siamo.

Fiducia in sé, fiducia negli altri

La fiducia in noi stesse a volte passa attraverso la fiducia negli altri: in questo caso nel Medico specialista in Medicina Estetica. Il medico sa quali sono i trattamenti più efficaci e più adatti alle nostre necessità.

Affidarsi allo specialista è davvero un grande atto di fede, perché significa mettere la propria fragilità nelle mani di qualcun altro. In Shibumi lo sappiamo bene, e ripaghiamo questa fiducia con il massimo impegno.

Ho visto ragazze piangere di gioia per quello che era riuscito a fare un semplice rinofiller su quella piccola gobba del naso che le faceva sentire (ingiustamente) poco attraenti, o su quelle rughe che facevano loro nascondere il sorriso: un’autentica iniezione di fiducia.

E, quando uscivano dalla Clinica di Medicina Estetica, erano cambiate fuori… ma un poco anche dentro.

Chi dice che bisogna lasciar perdere l’apparenza, forse non sa cosa voglia dire vergognarsi per un difetto che, in fondo, non dipende da te. La fiducia in se stesse passa anche da qui.

Sentirsi più belle è un diritto di tutte.

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